giovedì 18 Aprile 2024

CHIESA SAN MATERNO – CUIRONE

Il S. Materno di Cuirone, citato nel Liber Notitiae della fine del sec. XIII : “In plebe mezana. loco cuvirono ecclesia sancti materni”, è certamente più antico, e le strutture ancora esistenti denunciano un preesistente edificio romanico perlomeno dei sec. XI-XII sia per la monofora strombata della navata (tipica apertura semplice con spalle inclinate), sia per i conci bugnati di recupero inseriti nella facciata o di quelli lavorati nel campanile; i lacerti di affresco, sempre sulla parete di destra della navata (Madonna col Bambino e un santo, forse san Paolo) sono invece del sec. XV.

La planimetria cinquecentesca lo rappresenta ancora nelle forme romaniche, a unica navata monoabsidata. In antico la chiesa dipendeva da quella di Cimbro e se ne trova menzione nel 1398, quando la cappella di S. Martino è detta dei “locorum de Zimbri et Cuyroni”. Nel Seicento si attuano dei lavori di ampliamento e migliorie. Già una data posta sulla muratura esterna: “1657” ricorda l’anno di costruzione di quelle aggiunte, probabilmente di tutta la zona presbiteriale e della nuova facciata, che utilizza antichi conci di reimpiego. La relazione della visita pastorale del 1684 sottolinea queste novità mentre le visite settecentesche non riferiscono altri elementi, confermando l’assetto dato all’edificio alla metà del Seicento che rimane ancor oggi pressoché inalterato.

Tra Settecento e Novecento a più riprese la comunità di Cuirone vuole affrancarsi dal legame con la parrocchia di Cimbro, inizialmente sottoscrivendo nel 1722 una convenzione tra il parroco di Cimbro e la comunità di Cuirone per regolare una maggiore indipendenza. Ancora dopo i lavori di restauro e ampliamento alla chiesa negli anni 1894-96, grazie alla munificenza della casata Visconti di Modrone, i cuironesi rinnovano il desiderio di affrancazione. La situazione si acuisce nel 1896. Anche l’intervento dell’arcivescovo card. Ferrari, in visita a Cuirone nel 1898 non portò a buoni risultati.

Varie istanze vennero inoltrate da parte degli abitanti di Cuirone alle autorità – civili ed ecclesiastiche – per ottenere l’autonomia parrocchiale, e ricorsi e vertenze vennero intrapresi dal parroco di Cimbro che non voleva perdere l’assegno annuo da parte del Comune, ormai di Vergiate, per le messe celebrate a Cuirone. Una ulteriore petizione dei cuironesi venne fatta nel 1915 per chiedere di erigersi in parrocchia a sé, indipendente e separata da Cimbro. Ma dovette passare ancora molto tempo: soltanto nel 1966 il card. arcivescovo Giovanni Colombo concesse lo status parrocchiale a Cuirone, autonomia formale, beninteso, perché ormai la storia aveva già tracciato il corso degli eventi. Nella controfacciata della chiesa di Cuirone è una lapide che ricorda questa istituzione: